Eseguiamo rasatura a gesso

La rasatura a gesso è un sistema di finitura dell’intonaco che lo rende liscio, in grado di accogliere svariati toni e sistemi decorativi. Questo sistema di finitura dell’intonaco, ci permette di ottenere un superficie omogenea se si utilizza una rasatura a gesso con grana finissima, mentre con altre soluzioni si possono avere superfici dalla diversa granatura.

Questo tipo di rasatura è indicata per valorizzare ogni tipologia di spazio, assolvendo a diverse funzioni, dalla semplice finitura fino alla decorazione, che come gli stucchi, sono tecniche che vengono utilizzate in edilizia ormai da molto tempo, facendo sì che oggi si offrono prodotti dalle caratteristiche che coniugano la resa plastica a una maggiore facilità di applicazione.

L’intonaco è l’ultimo strato di rivestimento di un edificio, formato da uno strato di malta applicato a mano o a spruzzo sulle pareti grezze con funzioni protettive ed esteticamente più pregevoli. L’intonaco ha lo scopo di livellare e uniformare le superfici e scegliere l’intonaco giusto può aiutare a migliorare le prestazioni dell’involucro. Abbiamo diverse tipologie di intonaci: • Intonaco fibrorinforzante • Intonaco ignifugo • Intonaco termoisolante • Intonaco deumidificante In commercio esistono anche gli intonaci già pronti, utilizzati per gli interni , ai quali è sufficiente aggiungere solo acqua: • Intonaco premiscelato • Intonaco predosato • Intonaci di gesso Questi tipi di intonaci sono più rapidi e gestibili rispetto agli intonaci classici, infatti questi, una volta induriti non sono più modificabili, mentre i premiscelati permettono anche aggiustamenti successivi.

Il gasbeton è il cemento cellulare, ottimo materiale da costruzione, leggero, facile da tagliare e posare, coibentante, con ottimi livelli per un’edilizia sostenibile, offrendo ottime prestazioni sia estive sia invernali ed è composto da silice, ossido di calcio, ossido di alluminio e acqua. Grazie alla sua leggerezza e resistenza è ideale per interventi su edifici esistenti e sopralzi.

È formato da blocchi pieni ed omogenei, in grado di evitare dispersioni di calore rispetto ai tradizionali mattoni forati, bloccando l’aria proveniente da fuori, consentendo in questo modo un risparmio nei costi di riscaldamento degli ambienti, inoltre grazie alla sua traspirabilità, evita la creazione di muffe e umidità sulle pareti di casa. Altra proprietà interessante è la sua capacità di fono assorbimento e fono isolamento.

Progettiamo e installiamo impianti di condizionamento

L’impianto di condizionamento è moto utile all’interno di un’abitazione , perché consente di regolare la temperatura interna dell’abitazione, sia d’inverno che d’estate.

Per non equivocare è utile fare delle distinzioni fra condizionatori e climatizzatori. La funzione dei condizionatori è quella di raffreddare solamente l’aria ma non ne gestiscono il ricambio, né tantomeno deumidificano l’ambiente. I climatizzatori invece, permettono il riciclo dell’aria, la filtrano, la purificano, la deumidificano e in alcuni casi riscaldano anche l’ambiente.

Nella fase di scelta di un nuovo climatizzatore, si dovrà scegliere se acquistare un impianto mono-split o multi-split. I climatizzatori mono-split sono quelli che ad ogni unità interna è collegata un unità esterna. L’unità interna è quella che va posizionata all’interno dell’appartamento e può essere di tipologia diversa, come quella a parete, quelle a pavimento e per controsoffitto, come per appunto le canalizzate. L’unità esterna invece viene posizionata sul balcone, la quale alimenta uno più unità interne. Il multi-split invece consiste in un sistema munito di due o più elementi interni collegati alla stessa unità esterna. Quest’ultimo è più costoso, ma maggiormente efficiente, ha il vantaggio di poter climatizzare in modo indipendente i singoli ambienti. Il pregio dell’impianto canalizzato è quello di non aver nessun impatto estetico e di distribuire l’aria uniformemente nei locali, evitando sbalzi di temperatura.

Posatura piastrelle di ogni tipologia

Le piastrelle sono adatte per le pavimentazioni di ogni ambiente della casa, per es. cucina, soggiorno, bagno, cantina, garage o terrazza.

Per scegliere le piastrelle giuste , bisogna prima capire quali caratteristiche devono avere e dove devono essere usate e la loro durata dipende dalla classe di resistenza all’abrasione. Le combinazione degli schemi di posa sono diversi, ne elenchiamo quelle più diffuse. Lo schema di posa dritta, con disposizione a prevalenza di linee verticali, orizzontali o quadrettate.

Lo schema di posa in diagonale, è consigliato quando ci sono da coprire difetti estetici delle parti strutturali di un dato ambiente. Lo schema di posa a correre si ha quando ogni elemento segna uno sfalsamento più o meno accentuato di ogni fila di piastrelle rispetto all’altro. Infine lo schema di posa a lisca di pesce, dona all’ambiente una maggiore dinamicità.

La scelta ad esempio di utilizzare disegni tipo a rosoni o centri può influire sulla geometria di posa di tutto il pavimento. Un’altra tipologia di piastrelle è il mosaico, il quale consente di giocare molto con i colori, i materiali e gli inserti, ma non da molta scelta nello schema di posa.

Imbianchino a Milano e provincia

In una casa solitamente la classica imbiancatura si esegue ogni 3-4 anni.

L’imbiancatura degli interni è il più semplice intervento di manutenzione e non bisogna trascurarne l’importanza, sia per lo stato di salute dei muri, che per l’estetica di ogni appartamento. Oltre al classico bianco è possibile utilizzare diversi colori, inserire elementi decorativi come stencil, spugnature o altro. La pittura murale per interni è composta da acqua, resine, pigmenti e additivi (antimuffa, fungicidi) e per questo viene chiamata anche idropittura.

Le principali pitture murali sono distinte in queste tipologie: tempera, pittura traspirante, pittura lavabile e super lavabile, smalto murale. Ogni tipologia di pittura ha specifiche caratteristiche per ogni ambiente e ogni necessità.

Il massetto è lo strato che supporta la pavimentazione e viene realizzato in varie modalità, con diversi materiali e diversi spessori, inoltre si differenzia in base se lo si debba realizzare all’interno o all’esterno.

Un tipo di massetto che viene realizzato di frequente è quello che incorpora una serpentina di tubazioni così che il massetto diventi un sistema radiante, sotto la quale viene inserito un sistema di riscaldamento a pavimento. Erroneamente qualcuno chiama massetto anche lo strato sottostante l’impianto di riscaldamento a pavimento, mentre la denominazione esatta è “sottofondo” o “strato di compensazione”.

All’interno di questo strato invece, vengono inseriti gli impianti per l’acqua sanitaria, gli impianti elettrici, l’eventuale aspirazione centralizzata. Questi impianti vengono ricoperti con uno strato di materiale leggero per evitare che vada a gravare di peso sul solaio, per questo motivo il sottofondo viene anche chiamato “alleggerito”. Quindi una volta eseguito il sottofondo, messo in posa i pannelli e stese le serpentine dei tubi, si può stendere il massetto.

La presenza delle fibre nell’impasto cementizio garantisce al massetto un ritiro limitato che consente di evitare l’uso di reti di armatura che potrebbero danneggiare, nelle fasi di posa, la serpentina dell’impianto. Grazie all’aggiunta di queste fibre è possibile ridurre gli spessori del massetto, si riduce la fessurazione e si riescono ad evitare errori di posa della rete elettrosaldata.

Il calcestruzzo armato è costituito da calcestruzzo e barre d’acciaio, sagomate e interconnesse, che vengono inserite al suo interno, soprattutto dove è necessario far fronte a sforzi di trazione.

Il calcestruzzo ha bisogno di tempi lunghi per prendere una forma propria e per le sue caratteristiche meccaniche c’è bisogno di predisporre delle casseforme, nelle quali vengono annegate le barre d’acciaio.

Le casseforme sono costituite da due pannelli, collegati tra loro da specifici distanziatori. Dopo il getto del calcestruzzo, la cassaforma viene lasciata per circa 48/72 ore, fino a quando il getto abbia raggiunto una resistenza meccanica tale da garantire l’assorbimento delle sollecitazioni a cui è sottoposta la struttura subito dopo il disarmo.

Fino a qualche tempo fa l’unico modo di per costruire un muro in c.a. era attraverso delle casseforme i legno, mentre a partire dalla metà del Novecento si sono cominciati ad utilizzare nuovi sistemi di casseforme, con materiali diversi come i pannelli metallici, pannelli a base di polistirolo espanso o elementi in materiali fibrocompressi o compensati

Il cartongesso, essendo un materiale da costruzione, è uno dei materiali più usati nell’edilizia leggera, sia per la velocità di applicazione, sia per le sue qualità termoacustiche, ignifughe e idrorepellenti.

Di solito le pareti in cartongesso hanno un spessore di 8-10 cm, formato da due lastre esterne di cartongesso e da un intercapedine riempita di solito da materiale isolante e/o fonoassorbente. I pannelli in cartongesso sono flessibili a vari utilizzi, dalle pareti divisorie , alle contropareti, fino ai controsoffitti. Esse sono costituite da un nucleo di solfato di calcio disidratato ( gesso), contenuto tra due facce di cartone. Diversamente, esistono anche lastre da esterni a base gesso, come l’AcquaBoard, ideali per realizzare facciate o piano pilot o per applicazioni in ambienti con un elevata umidità. I soffitti in cartongesso offrono molti vantaggi, permettendo di ottenere variazioni di superfici e volumi che valorizzano l’ambiente.

Essa si rivela molto utile se si deve installare un impianto di climatizzazione canalizzato o come metodo di finitura alternativo a intonacatura e rasatura delle solette, in caso di illuminazione con faretti o simili. In quest’ultimo caso il ribassamento è una scelta voluta, ottenendo così delle velette, angoli, rialti e cornici perimetrali.

Esiste inoltre il controsoffitto in fibra minerale, costituito da un ‘orditura di sostegno metallica a vista o nascosta, bloccata al soffitto, dove vengono posizionati i pannelli in fibra minerale. Questi possono essere decorati e verniciati e sono costituiti da lana di roccia, perlite, cellulosa e leganti. Questo tipo di controsoffitto si presta a diverse lavorazioni e sono ideali per la realizzazione di controsoffitti in ambienti con umidità, affollati e rumorosi. Il controsoffitto in fibra minerale contribuisce inoltre alla diminuzione del volume da riscaldare con un netto risparmio in termini di produzione di calore e climatizzazione.